SHAKESPEARE LOL

Quattro personaggi di Shakespeare prendono vita al giorno d’oggi e si presentano al pubblico in chiave comica, conservando le loro caratteristiche letterarie ma attualizzandole al nostro presente. Come sarebbero, oggi, Otello, Ofelia, Bottom e Caterina? La gelosia del Moro di Venezia, la tragica sorte dell’innamorata di Amleto, le orecchie d’asino del Sogno di una notte di mezza estate, il caratteraccio della Bisbetica Domata: in quali storie avrebbero senso, oggi? Quattro drammaturghi napoletani, ciascuno a suo modo e nel suo stile, hanno sviluppato questo tema andando alla ricerca di ciò che rende così attuali i personaggi shakespeariani. Sono nati così quattro monologhi brillanti, originali, sorprendenti. 

Orecchie d’asino, di Mirko Di Martino. 

Una busta di carta in testa serve a nascondere la vergogna di due orecchie d’asino che sono spuntate di notte sulla testa del protagonista. Eppure, è l’unico a vederle: sua moglie, gli amici, il suo medico, gli dicono tutti che non c’è nulla sulla sua testa, tranne un ciuffo di capelli bianchi. 

Lei, di Gennaro Esposito.

Otello, inizialmente spaesato, si ritrova a discutere con un pubblico/giuria gli ultimi avvenimenti della sua vita. Tra sagace ironia e tragica sincerità, il Moro di Venezia si confesserà e confronterà sul senso della sua storia e l’importanza della memoria.

Caterina, di Diego Sommaripa

Caterina è vegana, ed è anche capricciosa, volubile, irascibile. E’ alla ricerca dell’uomo che ama e pensa di averlo trovato nell’inquilino dell’appartamento di fronte, del quale accetta la corte solo dopo aver appreso che è vegano quanto e più di lei. Ma la cose non andranno come previsto.

Ofelia. Apologia punk, di Noemi Giulia Fabiano

Ofelia aveva tanti difetti: innamorarsi della persona sbagliata, per esempio. Ma il mondo sbaglia ad immaginarla fuori di testa, così decide lucidamente di raccontare la verità sulla sua dipartita e sulla sua relazione, mentre ci offre un sorriso sardonico e le penzolano al collo cuffiette con musica heavy metal.

Lo spettacolo fa parte della rassegna “Storie al verde, teatro nei giardini di Napoli”. Gli spettacoli sono itineranti, non ci sono posti a sedere. Gli spettatori seguono gli attori in piedi spostandosi da una postazione all’altra. Ogni spettacolo di “Storie al verde” dura circa 60′.