martedì 18 agosto 2020 ore 21.30
cortile del convento di San Domenico Maggiore
vico San Domenico Maggiore 8, Napoli


IL CARRO DEI COMICI

da “ La Lucilla Costante” di Silvio Fiorillo
drammaturgia di
Roberta Sandias
messa in scena
Maurizio Azzurro
con Maurizio Azzurro, Antonio Elia, Valentina Elia, Marco Esposito, Paola Maddalena, Giulia Navarra.
scene di Francesco Felaco Costumi di Arti Grazia – Costumi e Accessori

La “Lucilla Costante” di Silvio Fiorillo fu dato alle stampe nel 1609 e vede tra le tante maschere, per la prima volta sulle scene, quella di Pulcinella. Partendo da questa opera preziosa, la Compagnia La Mansarda Teatro dell’Orco, direzione artistica Roberta Sandias, ne ha reinventato la drammaturgia, adattandola ad una messa in scena asciutta ed immediata, fruibile al pubblico contemporaneo, dove i “tipi fissi” della Commedia dell’Arte offrono una carrellata di varia umanità potente e appassionante, che dipinge a tinte forti i caratteri che le maschere incarnano, in un vorticoso carosello di episodi ora comici, ora poetici, di sicuro impatto, intervallati da musica dal vivo. Alla fine del 1800 le sperimentazioni di Maurice Sand unite all’uscita del romanzo di Théophile Gautier” Le Capitaine Fracasse” riaccesero l’interesse per quella che era stata una delle più importanti esperienze teatrali della società barocca, la Commedia dell’Arte. Da quel momento la figura del attore, fino ad allora considerata di scarsa valenza sociale ed artistica, divenne improvvisamente metafora della figura dell’artista stesso. Questa condizione si estese anche ai secoli successivi, e ancora oggi la rappresentazione dell’artista, sia esso pittore, letterato o musicista, è identificata con quelle maschere, divertenti e talvolta malinconiche. Il nostro spettacolo più che la riproposizione di una ormai superata tradizione, vuole essere piuttosto un omaggio alla creazione di un mito, quello dell’attore, ed in particolare dell’attore girovago, quel saltimbanco che i romantici scelsero come metafora della loro condizione artistica, metafora esso stesso dell’arte. In questo periodo di incertezze, di grandi rivendicazioni, di riflessioni sulla valenza sociale dal teatro e dell’arte in genere, ci piace riappropriarci di quelle maschere e omaggiarle quale Mito di un glorioso passato.


biglietto online: € 10  ||  al botteghino: € 13

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